Molto spesso un libro può essere l’equivalente di uno scrigno pieno di sorprese, magari anche una porta aperta verso altri mondi.
Dentro di me sono sempre stato persuaso che in realtà non siamo mai noi a scegliere il volume da comprare quanto piuttosto il contrario.

Questo è stato il caso de IL GIARDINO DELLE POLENE.  
M’incuriosiva l’idea di un libro scritto da un autrice croata, m’interessava capire almeno in parte quale sia lo stato della narrativa fantastica nei paesi dell’ex Jugoslavia, il succo del discorso è che molto spesso tra vicini, tra paesi confinanti non ci conosciamo a fondo, crediamo il contrario ma semplicemente non sempre è così. In particolare per quanto riguarda il tipo di narrativa che m’interessa maggiormente, nel nostro paese ci limitiamo alle traduzioni degli scrittori americani oppure inglesi- o comunque sempre e solo provenienti dai paesi anglosassoni- e così finiamo per ignorare quello che avviene nel resto del mondo ( anche  di quello che viene  scritto nel nostro stesso paese alle volte )

Ora Edizioni Della Vigna colma in parte questa lacuna pubblicando alcune storie della scrittrice Veronika Santo (nata in Vojvodina, da tempo residente a Roma e tra le altre cose, molto attiva nel propagandare la conoscenza della narrativa fantascientifica croata ). Le otto storie presenti nel volume sono uscite negli anni scorsi in diverse antologie e riviste croate e serbe. Non so dire quale sia lo stato della  fantascienza croata, delle sue tendenze e peculiarità; l’unico altro autore di quelle zone che conoscevo era Darko Macan,  più che altro per il suo lavoro posteriore di sceneggiatore di fumetti negli USA, prometto che comunque, scriverò presto un post sull’argomento sicuramente questi otto racconti, però hanno un principale filo conduttore:  un fantastico quotidiano, descritto con toni quasi soffusi, volutamente minimalisti. La Santo, sembra insistere molto su una tipologia di “fantastico quotidiano”, per cui l’altro, l’estraneo si accompagna a noi, fa parte della nostra normalità, risiede negli stessi luoghi che frequentiamo.

Volendo dare una definizione, direi che il sottotitolo scelto per il volume e cioè Racconti Balcanici sia pienamente azzeccato, non solo a causa del retroterra personale della scrittrice e dell’ambientazione delle vicende, ma anche e sopratutto perché stiamo parlando di storie diconfine. E per confine non intendo solo un aspetto geografico, quanto piuttosto di una narrativa di stati d’animo.
Troviamo la fantascienza, troviamo varie tipologie di fantastico, perfino un paio di riflessi horror. Non aspettatevi storie ricolme di tecnologia, ma racconti molto intimistici, su cui vengono innestati (spesso piacevolmente ) elementi e riflessioni tipiche del fantastico: troviamo viaggi nel tempo, mutanti perseguitati, creature extradimensionali, mostri marini il tutto però senza mai calcare la mano, sottovoce, con estremo garbo, ecco la narrativa dellaSanto è più che altro un acquired taste, un piacere che si acquista poco alla volta, badando più ai sottintesi,al non detto che alla narrazione esplicita.

Certo devo ammettere che i primi due racconti personalmente non mi hanno entusiasmato più di tanto, le cose però sono cambiate a partire da L’ULTIMO VIAGGIO DEL BRIGANTE JANIKA,  una delicata storia di viaggi nel tempo.
La guerra il flagello recente dei Balcani viene citato di sfuggita solo una volta, nel racconto A CHE SERVONO I DOGANIERI  ? Ma per il resto per tutta la raccolta si respirano afrori, si avvertono echi di realtà simili sia pur diverse dalle nostre, le storie possono essere ambientate aZara, a Spalato o a Ragusa ma raccontano storie universali.
O per essere più precisi, storie universalmente mediterranee: gli ulivi e i vigneti disposti a terrazza dell’isoletta del racconto  L’ISOLA A FORMA DI FARFALLA nascondono ancestrali credenze di trasformazioni marine  IL GIARDINO DELLE POLENE è una storia di due ossessioni e di mari sconosciuti.
Mari sconosciuti che meritano di essere scoperti e conosciuti.
Esattamente come i racconti di Veronika Santo.

Source: Nocturnia