Presento l’intervista con la scrittrice Veronika Santo. La maggior parte delle immagini a corredo dell’articolo mi sono state fornite dalla scrittrice stessa, l’intervista è stata effettuata completamente in italiano grazie anche al fatto che la mia intervistata vive e lavora nel nostro paese da anni e parla un fluente italiano ( anche perché se si fosse dovuto contare sulla mia conoscenza della lingua croata, stavamo freschi…), Tuttavia in questo caso mi dispiaceva enormemente il dover rinunciare alla versione bilingue dell’intervista. Per ovviare almeno in parte mi sono fatto tradurre dalla stessa Veronika Santo questa frase: Dedico quest’intervista agli appassionati croati di fantascienza, Horror e Fantasy. Consideriamolo come un ponte di cultura e di amicizia tra i nostri paesi. Benvenuti! Posvećujem ovaj intervju hrvatskim ljubiteljima naučne fantastike, horrora i fantasya. Smatrajmo ovo kao uspostavljanje mosta kulture i p.riljateljstva između naših dviju zemalja L’intervista uscirà in contemporanea su Nocturnia e sulla blogzine Il Futuro è Tornato. Buona lettura! Nick: Ciao, Veronika benvenuta su Nocturnia, grazie per aver accettato questa piccola intervista, per cominciare ti chiedo di parlarci dei tuoi primi passi come scrittrice. In particolare m’interessa sapere cosa ti ha avvicinato al fantastico? Veronika Santo: Quando avevo pressapoco dieci o undici anni i miei genitori mi compravano ogni settimana una rivista per bambini che si chiamava „Politikin zabavnik“. Era allegata del quotidiano „Politika“, uno dei più venduti nell’ ex Jugoslavija, con sede a Belgrado. „Politikin zabavnik“ era un misto di articoli, fumetti e curiosità per bambini. Le ultime due pagine erano riservate a un racconto fantascientifico. Mi ricordo che leggevo questi racconti con grande curiosità. Non li capivo tanto, ma mi piacevano. Nick: Quali sono stati gli scrittori ( puoi citare anche le altre influenze, come film, telefilm, artisti musicali ) che ti hanno formato maggiormente come lettrice prima che come scrittrice? Veronika: Il fantastico mi piace quando non fugge dalla realtà, ma la reinterpreta da un ottica diversa e fuori dagli schemi. Quindi, i miei scrittori preferiti sono quelli che hanno saputo fare questo con maestria: Ursula Le Guin prima di tutto, Ray Bradbury , Borges, Edgar Allan Poe, Silverberg, Zelazny. Come vedi , non mi limito a un genere, perchè penso che un bravo scrittore è innanzitutto un scrittore e trascende tutti i generi. Nick: Leggendo la tua antologia „Il giardino delle polene“ sulla base di alcuni racconti quali, ad esempio, A Che Servono i I Doganieri ? e L’Isola a Forma di Farfalla ho avuto la sensazione che ti piaccia scrivere storie in cui l’elemento fantastico non è esplicito quanto piuttosto sottinteso e mai urlato. Come se a te interessasse più studiare le reazioni (e gli stati d’animo) dei tuoi personaggi di fronte all’inspiegabile. In più mi è sembrato che tu tenda a non spiegare, a non risolvere gli enigmi quanto piuttosto a lasciare che sia il lettore a farsi domande e a darsi le spiegazioni che preferisce. Sono ricostruzioni sbagliate le mie? Veronika : No, è proprio così. Perché nonostante facciamo parte di questo mondo, ci appare sempre più grande di noi e misterioso. Ci circonda il mistero dell’universo, la bellezza della vita è nell’esplorare, capire le armonie nascoste, perché le armonie ci sono, anche quando non riusciamo a vederle. Nick: Continuando su questo aspetto: in molti dei tuoi racconti (in particolare nei primi ) come Estasi Impero Ottomano XIII Sec. e L’Ultimo Viaggio del Brigante Janika affronti molto il tema dei viaggi nel tempo. Da cosa deriva questo interesse? Veronika: Si collega perfettamente alla domanda precedente. Viviamo sommersi nel tempo, scorre letteralmente sopra e dentro il nostro corpo ed è normale provare a capirlo sapendo bene che non ce la facciamo ad arrivare fino in fondo, perché fa parte di quei misteri che sono più grandi di noi. Proprio ora sto preparando una nuova antologia, per un editore croato, dove il tema centrale è il mistero del tempo. Un mistero che mi attira e mi affascina. Nick: Qual’è il racconto che ritieni rappresenti maggiormente te e la tua narrativa? E quale consiglieresti a chi si avvicina per la prima volta alle tue opere? Veronika: Nella antologia „Il giardino delle polene“ è il racconto che ha dato il titolo al libro. Non posso dire che ci sia un racconto che mi rappresenti più degli altri, ognuno rappresenta uno stato d’animo, un vissuto, un’ esperienza o una speranza incontrati nel corso della vita. Nick: Anche se ormai da anni risiedi a Roma, so che sei molto attiva nella diffusione della conoscenza della narrativa fantastica croata. Puoi dirci qualcosa dell’attuale scena SF e fantasy croata? Veronika: In Croazia la fantascienza è un genere molto sentito e molto seguito. C’è una equipe di persone in Zagabria, che gravitano intorno all’ organizzazione „Sfera“ e che lavorano sulla promozione e pubblicizzazione del sf e del fantasy. Ogni anno si organizza una convention a Zagabria, si chiama „Sferakon“ e un altra in Istria che si chiama „Istrakon“. Sono luoghi d’incontro per tanti appassionati e vi assicuro che partecipano in molti. Nick: Sono molto incuriosito da esperienze come la rivista „Sirius“ e il festival Istrakon puoi raccontare a noi lettori italiani qualcosa in merito? Veronika: La rivista „Sirius“ è una storica rivista croata che ha avuto il suo inizio negli anni settanta. Grazie ad uno dei direttori: Borivoj Jurković, si è formata una generazione dei giovanni scrittori. Lui aveva sufficiente pazienza per avviare quasi una scuola. Leggeva i racconti che i giovani aspiranti scrittori gli inviavano, ne sceglieva alcuni, li correggeva e dava consigli su come migliorare. Non del tutto,ma sicuramente anche grazie a lui, oggi in Croazia abbiamo scrittori e scrittrici di un certo livello. Istrakon è una convention di sf e fantasy molto allegra che si organizza ogni anno in Istria, nella cittadina storica di Pazin. C’è un signore che si chiama Davor Šišović che da molto tempo è l’anima di questa bella convention. Nick: Quali ritieni che siano (sempre che esistano ) le differenze e le peculiarità a livello di narratori ed editori tra Croazia ed Italia? Veronika : Forse i narratori italiani nel passato dovevano faticare di più per essere accettati perché il genere sf e fantasy per tanti motivi era accettato più facilmente nei paesi ex socialisti. Dal punto di vista editoriale, penso che la differenza più grande consiste nelle riviste. In Croazia c’è da sempre almeno una rivista di un certo livello dedicata al genere. In questo momento c’è „Ubiq“, della casa editrice Mentor, i direttori della rivista sono Aleksandar Žiljak e Tomislav Šakić. Due anni fa è stata proclamata come la miglior rivista sf e fantasy d’ Europa. Ha ripreso a pubblicare anche „Sirius“ che per un certo periodo non era più sul mercato. Ha il formato della vecchia rivista, si chiama “Siris B” e le modalità della distribuzione sono diverse da quelle in passato. Nick: Non si può parlare della Croazia (e più in generale dei Balcani ) senza poter evitare che il pensiero vada alla tragedia delle recenti guerre, ad esempio mi ha colpito molto una frase dello scrittore tuo conterraneo Aleksandar Ziljak* : “Parlando della fantascienza in Croazia dobbiamo ricordarci che dalla prima alla seconda guerra mondiale la Croazia faceva parte del Regno di Jugoslavia, dal 1945 della Repubblica Socialista della Jugoslavia e che solo dal 1991 esiste come Stato indipendente. E’ situata nei Balcani dove convivono un incrocio di popoli, culture e religioni: ogni popolo ha i suoi amori, odi e sogni e nei Balcani se ne sono intrecciati tanti.”. Ecco forse noi in occidente non riusciremo mai a comprendere pienamente cosa sia stata la guerra nell’ex Jugoslavia, quindi ti chiedo di aiutarci a comprendere quale sia stato l’impatto di quella serie di conflitti non solo per la tua esperienza personale ma anche per il mondo culturale di quelle nazioni. Veronika : Ecco, piccole parti di quel testo le ho scritte io, anche se non l’ho firmato perché il grosso del lavoro è di Aleksandar Žiljak. Il passo che citi nella tua domanda l’ho aggiunto io al testo originale. Ho sentito molto la guerra, io sono di Zara, oggi una bellissima città sulla costa adriatica. Molto turistica. Non si può nemmeno immaginare come era negli anni novanta. Dietro Zara si trova la Krajina, una regione che aveva una popolazione mista tra croati e serbi. Da là è partita la guerra dei Balkani. Zara era circondata e bombardata. Abbiamo visto in poco tempo crollare tutte le certezze, sparivano le persone, le abitudini, è scomparso un intero stato con la sua vita sociale e politica. Era una grande scuola, ho capito che il mondo sta sempre su un confine incerto, non è mai così stabile come sembra e come noi vorremmo che fosse. In quel periodo ho smesso di scrivere e mi ci sono voluti ben 12 anni prima di riprendere. Nick: Progetti futuri: a cosa stai lavorando adesso e cosa i tuoi lettori italiani e croati devono aspettarsi da Veronika Santo nel prossimo futuro? Veronika: Come ho già detto sto lavorando ad una antologia che dovrebbe essere pubblicata l’anno prossimo in Croazia. Ho finito da poco anche un romanzo, il mio primo romanzo, perché finora scrivevo solo racconti e vorrei cominciare in questi giorni a cercare un editore. Nick: Bene, è tutto, ti ringrazio ancora e nell’accomiatarmi da te, ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: c’è qualche questione a cui ti sarebbe piaciuto rispondere e che io invece non ti ho rivolto? Veronika: Forse sull’aspetto fantastico del mondo in cui viviamo e che tante volte va oltre ogni immaginazione, anche quella di uno scrittore di fantay e sf. * La frase che utilizzo nella mia intervista l’ho estrapolata da QUI. Questo articolo scritto da Aleksandar Ziljak sul blog di Miglieruolo e Barbieri – e , come si è visto, con la partecipazione della stessa Veronika Santo, è praticamente l’unico testo completo di una certa qualità pubblicato nel nostro paese sulla storia della narrativa fantastica della Croazia. grazie ragazzi! Mi avete facilitato enormemente la vita nel mentre preparavo il mio povero articolo. Sono in debito con voi! Source : http://ilfuturotornato.com/